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La casa del futuro? Più smart e intelligente

Se apri la finestra, chiude il calorifero sottostante. Se tira vento, ritira le tende da sole. Se scatta il salvavita, prova a riattivarlo anche se in casa non c’è nessuno. Di sera, abbassa da sola le tapparelle. Con l’avvento della domotica all’interno delle nostre case, è come avere un maggiordomo sempre a disposizione, giorno e notte.

La domotica, termine nato dall’unione della parola domus, che in latino significa “casa”, e del suffisso greco ticos, che indica automatismo, è l’insieme delle tecnologie   atte a migliorare la qualità della vita nella casa.

Ad un livello superiore si parla di “building automation” (automazione degli edifici).  L’edificio intelligente, con il supporto delle nuove tecnologie, permette la gestione   computerizzata degli impianti tecnologici (climatizzazione, distribuzione acqua, gas ed energia, impianti di sicurezza), delle reti informatiche e delle reti di comunicazione, allo scopo di migliorare la flessibilità di gestione, il comfort, la sicurezza e per migliorare la qualità dell’abitare e del lavorare all’interno degli edifici.

Nata una decina di anni ma riservata agli edifici più di pregio e alle ville più costose, oggi la domotica si sta sviluppando anche nella normale impiantistica civile essendo divenuta economicamente più conveniente.

Ma cosa può fare una “casa intelligente”? Ecco un esempio delle funzioni di un impianto elettrico domotico: coordinamento automatico del funzionamento degli elettrodomestici; isolamento e protezione automatica in caso di temporale; disalimentazione completa  di  gruppo televisore, decoder, videoregistratore   quando non c’è nessuno in casa; funzionamento automatico dell’impianto di climatizzazione e riscaldamento in base al riconoscimento della presenza di persone, con adeguamento del funzionamento in base al tasso di umidità; rilevamento di eventi come fughe di gas, allagamenti e incendi; connessione a distanza con servizi di assistenza (soccorso medico e vigilanza); monitoraggio a distanza degli ambienti con telecamere.

La nuova frontiera della domotica è l’interazione spinta con gli smartphone: attraverso apposite “app” è possile monitorare la casa, accendere e spegnere le luci del giardino anche da 1000 chilometri di distanza.

L’arrivo della domotica ha creato l’esigenza di una nuova figura professionale, l’esperto di domotica, che sta mandando in pensione il vecchio elettricista per far posto ad una nuova figura che oltre alle precedenti competenze è anche un tecnico informatico in grado di programmare i nuovi impianti intelligenti.

Presso le agenzie del For.Al è disponibile il corso di aggiornamento sugli impianti elettrici.