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Il grafene

A scuola tutti noi abbiamo usato una matita per disegnare o scrivere. La punta è composta da grafite scoperta da due pastori inglesi nel sedicesimo secolo, i quali si resero conto che delle pietre “apparentemente metalliche”, se strofinate sulle loro pecore lasciavano un segno nero. Per quel tempo fu un vero e proprio passo avanti, in quanto i pastori potevano segnare le pecore e distinguerle dal gregge.

Qualche anno dopo, due italiani ritagliarono questa pietra di grafite e la inserirono in dei pezzi di legno dai quali nacque la matita che usiamo ancora oggi.

Nel 2004 due scienziati inglesi cercarono di ottenere uno strato di grafite il più sottile possibile e con dello scotch isolarono il materiale, fino a ottenere uno strato di carbonio monoatomico.

Grazie a questi inventori inglesi nacque il grafene, un materiale dalla struttura bidimensionale che si presenta come un foglio molto sottile.

Questo materiale rappresenta una vera e propria innovazione tecnologica degli ultimi anni che può rivoluzionare molteplici settori commerciali della nostra vita.

Molti costruttori di telefonia, stanno investendo ingenti somme di denaro su questa scoperta per costruire batterie per smartphone, in quanto è un ottimo conduttore di energia elettrica che dura nel tempo.

Rispetto alle tradizionali batterie al litio avrebbero una performance molto più elevata, oltre a caricarsi in poco meno di mezz’ora.

Anche se il carbonio non produce calore, la macromolecola di grafene è in grado di scaldare a dovere, pertanto un domani sarà possibile pensare la sua applicazione in coppia a pannelli solari nelle automobili a impatto zero per esempio.

In un futuro non troppo lontano, potrebbe essere impiegato anche nei vestiti, i quali in inverno sarebbero in grado di ripararci dal freddo. All’interno degli abiti stessi potrebbero essere applicati dei filamenti in grado di rivoluzionare il campo medico, in quanto magari sarà possibile eseguire un elettrocardiogramma in tempo reale per salvaguardare la vita delle persone.

Strisce di grafene su dei piccoli elettrodi metallici potranno essere inseriti all’interno della lampadina, la quale quando nel circuito passa corrente elettrica, si riscalderebbe fino a 2500 °C emettendo luce che sarebbe più duratura delle lampadine a LED.

Siete rimasti incuriositi dalle potenzialità di questo materiale rivoluzionario?

Venite a trovarci nella nostra sede di Novi Ligure, vi mostreremo alcuni ambiti di applicazioni e molto altro ancora.