Quando smetti di studiare, cominci a morire.
“Once you stop learning, you start dying” disse Albert Einstein. Quando smetti di studiare, cominci a morire.
Il primo maggio ci ricorda su cosa è fondata la nostra repubblica, il nostro “stare insieme”: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro», recita il primo articolo della nostra costituzione. Spesso abbiamo interpretato questo articolo in senso rivendicativo: ho diritto ad un lavoro, lo dice la costituzione. Meno spesso lo si è associato al dovere, di ogni italiano, di lavorare.
Ma ogni italiano ha diritto ad un lavoro, oppure ogni italiano ha il dovere di lavorare?
Nel suo ultimo rilevamento l’Istat ha fornito una fotografia del lavoro in Italia inaspettata e in parte inascoltata: non c’è mai stato tanto lavoro come oggi. Lo scorso novembre lavoravano in Italia oltre 23 milioni di persone, il numero più alto dal 1977, quando iniziano i rilevamenti, e i dati mostrano un calo della disoccupazione anche giovanile.
Ma il lavoro di oggi non è più il lavoro di 50 o anche solo 10 anni fa. Oggi il mondo del lavoro è in trasformazione permanente e chiede ai suoi addetti continuo aggiornamento. Per questo esistono anche nuovi termini: oggi si parla di “Long life learning”, cioè della necessità che i lavoratori, per restare protagonisti nel mercato del lavoro, sono tenuti ad aggiornarsi continuamente, lungo tutto l’arco della loro vita lavorativa.
Il nostro primo maggio ci ricorda quindi che ogni cittadino ha il diritto e il dovere di lavorare, e ha conseguentemente il diritto ed il dovere di aggiornarsi professionalmente con continuità.
Sul tuo aggiornamento, puoi contare su di noi….