IL MOTORE AD ACQUA? SI PUO’ FARE, MA…
Sarebbe davvero bello avere un motore che usi quale carburante l’acqua, il liquido più diffuso sulla terra. Avremmo risolto tutti i nostri problemi energetici.
Ogni tanto capita di leggere su internet che qualcuno lo ha inventato… e poco dopo è misteriosamente scomparso.
In realtà, realizzare un motore che vada ad acqua è fattibile. Se continuate a leggere, vi spieghiamo come.. prima che ci facciano sparire!
Basta studiare (la scuola serve, lo sapevate?) per scoprire che è molto semplice costruire un motore che va ad acqua, e non c’è nessun complotto dietro. E’ sufficiente prendere l’acqua e scinderla in ossigeno e idrogeno che la compongono. H2O, ricordate?
Ma come si fa a dividere ossigeno e idrogeno? Con un banale processo di elettrolisi, in parole povere facendo passare una corrente elettrica attraverso l’acqua. Potete provare a casa vostra, se non ci credete. Collegate due fili ad una batteria da telecomando, e metteteli a contato con l’acqua contenuta in un bicchiere. In breve tempo vedere formarsi delle bollicine su di uno dei due fili: è idrogeno. Una volta ottenuto l’idrogeno, che è un gas altamente infiammabile, potere far girare qualunque motore a scoppio senza difficoltà.
E allora perché non lo facciamo, vi chiederete? Complotto?
No, semplicemente perché l’energia necessaria a produrre l’idrogeno è superiore a quella che ne ricaveremmo, quindi non conviene.
Come disse Antoine Lavoisier, “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Le trasformazioni energetiche sono però sempre in perdita, vale a dire che l’energia che dobbiamo immettere in una trasformazione è sempre superiore a quella che ne possiamo ricavare: questa differenza prende il nome di rendimento. Visto che il rendimento è sempre minore di 1, per quanto ci impegniamo, ecco spiegato perché il motore ad acqua, sebbene molto semplice, non si può fare.
Qualcosa non vi è chiaro? Passate al #foralformazione, ve lo spieghiamo!